23 luglio 2012

GB - "Vorrei che mia figlia facesse la prostituta: purché di lusso"

Intervistata dal The Sun, Becky Adams afferma: "Non è un problema morale avere rapporti sessuali con estranei. Non credo che sia sbagliato per le donne vendere i propri corpi. Io certamente non mi pento di aver perso la verginità a 14 anni"
Dopo vent'anni passati all'interno del suo bordello, la donna ha pensato bene di lasciare il testimone alla figlia Emilia di appena 16 anni, che sembra essere d'accordo con la madre. La donna si sente troppo vecchia e adesso desidera che sia proprio l'amata figlia a sostituirla nella gestione del locale a luci rosse.
Intervistata dal The Sun, miss Adams racconta: "La prostituzione è una professione onesta. Preferirei che Emilia lavorasse come escort che come bancaria". Non contenta la donna continua: "Non è un problema morale avere rapporti sessuali con estranei. Non credo che sia sbagliato per le donne vendere i propri corpi. Io certamente non mi pento di aver perso la verginità a 14 anni".
Becky, nata e cresciuta nel Galles, ha iniziato a prostituirsi dopo aver ricevuto un'educazione rigida e profondamente religiosa da parte della sua famiglia. La donna si rifiutò di andare all'università, si fidanzò con un criminale e quando la storia finì si trovò costretta a rifugiarsi in una casa chiusa. Da quel momento intraprese la "carriera".
Per quanto riguarda la figlia, Becky conclude: "Ovviamente non vorrei che lei diventasse una prostituta che aspetta ad un angolo di strada. Ma non avrei obiezioni se lei a diciotto anni decidesse di diventare una escort di alta classe. Ogni ragazza che ha lavorato per me era la figlia di qualcuno, sarei ipocrita se dicessi che questo lavoro va bene per loro ma non per mia figlia".

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