A sbugiardarla è stata una collega durante una causa e lei, 41 enne muggionese che da decenni recitava la parte dell’avvocato senza esserlo mai diventata, subito dopo essere stata scoperta aveva anche tentato una rapina in farmacia. Processata per l’esercizio abusivo della professione legale nella primavera di due anni fa, S.G., 41 anni di Muggiò, la settimana scorsa è tornata in aula, dove è stata condannata ad altri sei mesi in continuazione di pena.
Per oltre dieci anni la finta avvocato ha mantenuto la facciata, si è aperta uno studio legale ed ha collaborato con un’assicurazione, arrecando danno a svariati ignari clienti. La donna, che nel frattempo si era sposata con un “collega”, ha finto persino la sua festa di laurea, dopo aver raccontato a marito e genitori di aver sostenuto la discussione della tesi in un orario diverso da quello previsto, proprio per sviarne i sospetti.
Nel 2009 però, dopo averla ascoltata durante un processo in veste di controparte, un altro avvocato si è insospettito ed è andato a controllare l’iscrizione all’albo di S.G., non trovandola. Immediatamente denunciata all’ordine degli avvocati, dopo essere stata scoperta la 41enne ha reagito entrando in una farmacia e tentando di rapinarla. Fermata dai carabinieri, la donna era stata arrestata.
Nel marzo 2010, si è svolta la prima trance di processo per i procedimento a suo carico, durante il quale sono stati ascoltati i suoi clienti. Condannata ad altri sei mesi per continuazione di pena, S.G. dovrà affrontare anche numerose denunce querele presentate dai suoi ex clienti.
