19 luglio 1997

Borghetto (PA) - Venduta appena nata per crescere da schiava

E' stata venduta per dieci milioni ancora prima di nascere. Ceduta dalla madre a una coppia di Borgetto, un piccolo centro a una trentina di chilometri da Palermo. La piccola doveva crescere con un solo scopo: quello di servire la sua nuova famiglia e di assistere uno zio disabile.
Il destino della bimba era stato deciso nell'agosto di due anni fa, quando quegli sposi senza troppi scrupoli contrattarono l'acquisto con la madre naturale della piccola, Rosalia Giargiana, che oggi ha 26 anni. La trattativa venne condotta dalla nonna della bimba, Leonarda Turdo, 47 anni, casalinga, e da Rosaria Chiaramonte, 62 anni, vedova e pensionata, che avrebbe agito per conto degli acquirenti, il figlio e la nuora Caterina Ferro, 34 anni, casalinga.
I "nuovi" genitori della piccola pensavano di risolvere con l'acquisto della bambina un grave problema familiare: quello dell'assistenza al fratello del nuovo padre, handicappato. Secondo questa logica perversa la bambina, una volta cresciuta, avrebbe avuto il compito di assolvere a questi doveri verso lo zio disabile che, con la sua pensione di invalidità, assicura un introito sicuro a tutta la famiglia.
Ma il piano è stato rovinato dai carabinieri che, a distanza di due anni, hanno scoperto tutto e hanno arrestato le quattro donne protagoniste della vendita. Il falso papà della bimba, che lavora fuori città, è ancora ricercato, mentre quello vero è sconosciuto.
Le indagini sono partite dopo una segnalazione anonima. Grazie a quelle indicazioni, i militari hanno ricostruito le fasi dello scambio. Quando Rosalia Giargiana venne ricoverata all'ospedale Civico di Palermo per dare alla luce la bambina, Leonarda Turdo sarebbe riuscita ad effettuare un vero e proprio scambio di persona. In pratica, invece di fornire al personale dell'ospedale il codice fiscale della figlia avrebbe dato quello dell'aspirante mamma. In questo modo, i dipendenti dell'ufficio registrazione nascite sarebbero stati tratti in inganno e avrebbero registrato la neonata con il cognome della coppia di Borgetto invece che con quello della madre naturale. I carabinieri stanno adesso accertando se ci furono anche complicità "interne" da parte dei dipendenti del Civico. Dopo essere stata dimessa dall'ospedale, Rosalia Giargiana avrebbe consegnato la piccola ai nuovi genitori, con i quali è cresciuta fino a quando non sono intervenuti i carabinieri.
Le quattro donne protagoniste dello scambio sono state condotte nella caserma della compagnia di Partinico per un lungo e pesante interrogatorio. All'inizio hanno negato su tutta la linea. Hanno perfino detto di non conoscersi. Poi però sono crollate davanti all'evidenza. Tra le lacrime, Rosalia Giargiana e Leonarda Turdo hanno ammesso di avere ceduto la piccola per la somma di dieci milioni: "Lo abbiamo fatto per bisogno - hanno detto ai militari - eravamo senza soldi e non potevamo nemmeno dare da mangiare alla bambina. Per lei era meglio andare in un'altra famiglia...". Quasi contemporaneamente anche Rosaria Chiaramonte e la nuora Caterina Ferro hanno rivelato le sconcertanti ragioni dell'acquisto.
Per tutte, adesso, l'accusa è quella di avere alterato lo stato civile della neonata e di avere venduto e acquistato la piccola. Il marito di Caterina Ferro risulta ancora irreperibile. La bimba è stata trasferita in un istituto per l'infanzia abbandonata e resta a disposizione dell'autorità giudiziaria che dovrà decidere a chi affidarla. Sono già una decina le famiglie che si sono offerte di adottarla per cercare di garantirle quel futuro che i suoi familiari le hanno negato.
E con lei sarebbero almeno otto i bambini italiani venduti dai genitori naturali per cifre cha variano dai dieci ai trenta milioni. Il caso più clamoroso è quello dei quattro figli di una coppia di conviventi di Quadrelle, in provincia di Avellino, sotto inchiesta dall'inizio di luglio.

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