19 aprile 2018

Reggio E. - Donna vuole aprire conto in banca con documenti falsi

Ha provato a truffare la banca, chiedendo di aprire un conto presentando un documento di identità appartenente a un’altra cliente. Ma la dipendente dell’istituto di credito, notando alcune stranezze, ha chiamato la polizia facendo arrestare la truffatrice.
L’origine dei fatti risale al 16 aprile, quando agli sportelli di una banca in via Emilia all’Angelo si è presentata una donna per richiedere l’apertura di un conto corrente. Come da prassi, la cassiera le ha richiesto un documento e se in passato avesse già avuto rapporti con quell’istituto di credito. La truffatrice ha risposto di no ma la dipendente, tramite una rapida ricerca, ha scoperto che con il nominativo e il documento presentato risultava esservi associato un conto corrente aperto presso un’agenzia della stessa banca, ma di un’altra città del Nord Italia. 
Vista la risposta data dalla potenziale cliente, la dipendente ha cominciato a nutrire dubbi sulla sua identità e pertanto ha cercato di prendere tempo fissandole un appuntamento per il giorno successivo. Nel frattempo ha contattato il collega della filiale dove la donna risultava già registrata e tramite mail gli ha inviato una copia del documento presentatole la mattina. Come risposta il collega le ha quindi riferito che il documento corrispondeva in ogni particolare a quello della cliente già censita, tranne che per la foto, che era di un’altra donna a lui sconosciuta.
Scoperto l’inganno, all’arrivo della cliente martedì, la dipendente, come concordato, ha allertato immediatamente il 113. Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato la dipendente allo sportello con la truffatrice.
I poliziotti le hanno quindi chiesto i documenti e, in un primo momento, la finta cliente ha esibito la stessa carta d’identità fornita alla banca, che, da un primo controllo, poteva apparentemente sembrare autentica. Tuttavia agli occhi degli agenti è balzato un particolare non irrilevante: il timbro a secco apposto sulla fotografia riportava in rilievo l’intestazione di un Comune non corrispondente a quello di apparente rilascio del documento. Inoltre, i contorni dello stesso timbro tra foto e carta sottostante non coincidevano.
Gli agenti quindi, dopo aver capito senza ombra di dubbio di trovarsi di fronte a un tentativo di truffa, hanno insistito chiedendo un altro documento alla donna la quale, sentendosi alle strette, ha esibito una nuova carta d’identità, questa volta genuina. 
La truffatrice è stata arrestata per possesso di documenti di identificazione falsi e denunciata in stato di libertà per il reato di tentata truffa. Ieri infine è comparsa in tribunale per la direttissima, davanti al giudice monocratico Andrea Rat. Scarcerata, per lei obbligo di firma in questura.

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