18 ottobre 2016

Reggio E. - Identificata la zingara che scippò l'orologio all'anziano

Una zingara ufficialmente residente a Reggio Emilia, che nel luglio scorso aveva rubato un prezioso orologio a un noto commercialista carpigiano, è stata incastrata dal Dna.
Erano le 9.30 di mattina di un estivo sabato di luglio. Il commercialista Luigi Selmi, 81 anni, era appena uscito di casa, in via Fassi a Modena, insieme alla moglie, quando venne avvicinato da una donna, che gli rubò l’orologio, un prezioso Patek Philipp il cui costo si aggira intorno ai 15mila euro.
Inizia così la storia che ha portato a identificare una ladra grazie all’insistenza investigativa dei carabinieri di Carpi, che per mesi hanno indagato sul furto. La svolta dell’inchiesta è avvenuta una decina di giorni fa.
Dai reperti raccolti durante il sopralluogo spuntò infatti un guanto, verosimilmente della 31enne zingara Lina Pasciu, ufficialmente residente a Reggio Emilia e più volte finita nelle caserme per episodi analoghi. I militari hanno così inviato l’indumento alla squadra Scientifica, sperando di poter isolare un chiaro Dna, utile a indirizzare l’indagine. E grazie alle nuove tecnologie di analisi è arrivata una risposta incontrovertibile: a commettere quel furto con strappo fu proprio la 31enne reggiana, che è stata denunciata. Il Dna rinvenuto sul guanto è suo, come dimostra la comparazione con la banca data in uso all’Arma, elemento indispensabile per attribuirle il reato.
In realtà la zingara commise un errore letale dopo avere strappato l’orologio dal polso del commercialista: cercò infatti di fuggire velocemente a piedi con l’obiettivo di non essere rincorsa da qualche testimone oculare e di far perdere le tracce il più rapidamente possibile, lasciandosi alle spalle un guanto. Quel guanto che l’ha incastrata.

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