21 maggio 2015

Reggio E. - Maestra 54enne ruba vestiti: "la colpa è del mio ex marito"

Ha poi detto in aula, fra le lacrime, di non aver saputo resistere all’impulso di rubare quei capi d’abbigliamento, ma sta di fatto che martedì nel tardo pomeriggio – nel punto-vendita Oviesse, all’interno del centro commerciale Meridiana di via Kennedy – una maestra d’asilo 54enne si è messa nei guai, prima arraffando dei vestiti e poi graffiando, per divincolarsi, l’addetto all’antitaccheggio che l’ha scoperta.
La polizia è intervenuta intorno alle 18.45, quando dall’Oviesse è partita la chiamata al 113. L’insegnante di scuola d’infanzia era da alcuni minuti entrata nel mirino di chi sorveglia il punto-vendita, perché il suo comportamento era troppo sospetto. La 54enne era entrata nel camerino con diversi vestiti, per poi uscirne con uno solo in mano con cui si è diretta alle casse. Il vigilante ha controllato nel camerino e non c’era nessun vestito, da qui ha dedotto che la donna li aveva fatti sparire.
Dagli abiti erano state tolte le placche antitaccheggio, ma la borsa della maestra era abnormemente gonfia... Appena la cliente ha pagato il vestito è entrato in scena il vigilante che le ha chiesto conto di quella borsa gonfia. Per tutta risposta lei scappa e l’addetto riesce a bloccarla per un braccio inseguendola fuori dal negozio, cioè nei corridoi del centro commerciale. La maestra, per sottrarsi alla presa, graffia il vigilante e quando è in atto il corpo a corpo arrivano i poliziotti che mettono fine alla vicenda.
La 54enne viene accusata di tentata rapina impropria e agli arresti domiciliari attende il primo “passaggio” giudiziario che arriva dopo poche ore, cioè ieri mattina in tribunale. Nella “gabbia” – in attesa del suo processo – appare molto nervosa e quando viene sentita dal giudice Cristina Beretti scoppia a piangere, dando a credere d’essere preda di problemi psicologici. Parla del suo vissuto sofferto, dell’ex marito che – dice – le ha rovinato la vita, fra botte e atteggiamenti da stalker:
Non avevo più stima di me stessa, ma ho trovato la forza per lasciarlo. Ora lavoro come precaria in una scuola d’infanzia.
Soffro di shopping compulsivo, mi devo circondare di oggetti: martedì non ho saputo resistere all’impulso di rubare quei vestiti, una sfida piena di adrenalina. Quando mi hanno fermato alla cassa, sono andata nel panico, mi mancava l’aria e sono fuggita. La guardia mi ha stretto il braccio e io l’ho graffiato per divincolarmi.
Quindi, per recuperare la stima di sé, si è messa a fare furti adrenalinici...
Di lì a poco – sempre in aula – arriva il patteggiamento che l’avvocato difensore Francesca Basco ha concordato con il pm Giacomo Forte (titolare dell’inchiesta) e il giudice Cristina Beretti avalla: 11 mesi di reclusione e 300 euro di multa, con sospensione condizionale della pena.

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