7 ottobre 2014

Castelnovo Monti (RE) - L'"amica" di famiglia svuota la cassaforte nell'arco di un anno

Si sono ritrovati con la cassaforte vuota e senza segni di forzatura. L'amarezza è stata ancora maggiore quando hanno scoperto che la ladra era un'amica di famiglia.
Questa donna, una reggiana cinquantenne, approfittando dell’abituale frequentazione della casa e della confidenza con la famiglia, da circa un anno e in diverse occasioni, apriva la cassaforte dei coniugi, impossessandosi di denaro e oggetti preziosi fino a raggiungere un bottino da 60.000 euro. Stando alle risultanze investigative dei Carabinieri di Castelnovo Monti, la donna quindi riusciva a monetizzare piazzando la refurtiva in alcuni compro oro della provincia.
Questi i fatti che hanno visto i Carabinieri di Castelnovo Monti denunciare alla Procura di Reggio la cinquantenne, che adesso è accusata di furto aggravato e continuato.
E’ stata la figlia della coppia ad accorgersi degli ammanchi quando ha aperto la cassaforte di famiglia per depositare dei preziosi scoprendo che la stessa era incredibilmente vuota. Monete d’oro, circa 9.000 euro in contanti, lingotti, gioielli vari: tutto era incredibilmente sparito. Nell’ipotesi, poi rivelatasi fondata, che il responsabile potesse essere una persona che frequentava la casa, la donna ha piazzato una telecamera nelle vicinanze della cassaforte, scoprendo l’amara verità: ad agire era l’amica di famiglia, filmata mentre apriva la cassaforte, senza, nell’ultima circostanza, rubare nulla in quanto la stessa era vuota.
Filmato alla mano, la derubata si è presentata ai Carabinieri denunciando i fatti. La prova inconfutabile della responsabilità della donna veniva ulteriormente riscontrata dagli esiti investigativi dei militari: veniva infatti accertato che i furti andavano avanti da oltre un anno. La donna sapendo dove erano le chiavi apriva la cassaforte prelevando i preziosi che poi, stando sempre alle risultanze d’indagine, ha piazzato in alcuni compro oro della provincia, dove li rivendeva presentando i propri documenti. Una ventina le operazioni di compravendita ricostruite dai carabinieri.

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