6 luglio 2013

Cantù (MB) - Commessa di profumeria ruba alle colleghe


Il suo avvocato: "non è colpa sua: è cleptomane".

La difesa ha provato a giocare la carta della cleptomania, per quelle banconote sparite dai portafogli delle colleghe, oltre che dalla cassa del negozio. Ma non è bastato.
Il giudice ha quindi deciso di condannare a tre mesi di reclusione una delle commesse della profumeria. Una donna di 43 anni, di Cantù, è stata ritenuta responsabile di un furto di 100 euro in denaro, in piccoli tagli. La sentenza di primo grado è stata letta dal giudice Ferdinando Buatier de Mongeot nell’aula penale del Tribunale di Cantù.
I fatti risalgono al febbraio 2012. L’accaduto ha costretto tre diverse commesse della profumeria Ethos, all’interno della galleria di negozi del Centro Commerciale Mirabello, in viale Lombardia, a sporgere querela.
Come ha riferito il difensore - l’avvocato Paolo Michielis, studio a Como - nel capo d’imputazione la Procura di Como ha accusato la donna di un furto di complessive 100 euro. Tre prelievi clandestini, uno da 60 euro e altri due da 20 euro, sia dalla cassa che dai portafogli delle altre commesse.
Il pubblico ministero d’udienza Nicola Ronzoni ha chiesto al giudice di riconoscere la responsabilità penale della donna, con una condanna a 4 mesi e 200 euro di multa, vista la continuazione, a parere dell’accusa, della continuazione del reato.
Ben diverso il punto di vista della difesa. L’avvocato Michielis ha prima parlato di una certa reticenza da parte della donna nel riferire i dettagli al legale. E, in apertura di udienza, ha provato a chiedere un differimento. «Episodi cleptomaniaci», la definizione utilizzata dal difensore, il quale ha tentato la strada legale di un rito alternativo, chiedendo al giudice di rimettere ai termini la vicenda. 
Il giudice ha ritenuto che le circostanze allegate dalla difesa, seppur valutabili ai fini dell’oblazione della pena e alla concessione delle attenuanti generiche, non fossero sufficienti per tale richiesta.

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