3 luglio 2013

Benevento - Per non dare soldi al fratello, donna s'inventa rapina

Era esasperata dalle continue richieste economiche del fratello disoccupato e che non intendeva più assecondare. Per questo una 32enne di Benevento, M.R., ha finto e poi denunciato, due giorni fa, una rapina ai suoi danni in via Annunziata, nel cuore del centro storico cittadino. Ora per lei è scattata la denuncia per simulazione di reato e procurato allarme.
La donna aveva raccontato alle forze dell’ordine che aveva riscosso un rimborso Inps di circa 6.000 euro all’ufficio postale di viale dei Rettori. La donna aveva spiegato, tra le lacrime, di aver prelevato la cifra intorno alle ore 14 – dopo una lunga attesa a causa della folla all’interno dell’Ufficio postale – e di essersi poi incamminata lungo via Annunziata.
All’altezza della Chiesa di Santa Rita era stata affiancata da uno scooter di colore nero con a bordo due giovani che indossavano un casco integrale. Uno dei due l’aveva minacciata con una pistola e le aveva tirato dei calci alle gambe ed uno all’inguine lasciandola sofferente e impaurita.
La vittima ha aggiunto particolari sulla via di fuga e sull’abbigliamento dei malviventi, che avrebbero indossato giubbini e jeans neri con scarpette da ginnastica bianche. Solo dopo due ore, inoltre la donna si era presentata negli Uffici della Polizia per denunciare l’accaduto.
L’episodio – che aveva generato in città un gran clamore – è arrivato ad una svolta grazie ad un’attenta attività investigativa degli agenti della Squadra Mobile. I poliziotti, coordinati dalla dirigente Giovanna Salerno, hanno ricostruito le fasi della vicenda notando varie incongruenze nei racconti dei testimoni.
Ad insinuare il dubbio negli inquirenti è stata la visione dei filmati di videosorveglianza dell’ufficio postale di viale dei Rettori: nelle immagini, infatti, la vittima è in compagnia di una 44enne, che non è mai stata menzionata nel racconto fatto alla Questura. Inoltre le telecamere cittadine non hanno riscontrato alcun passaggio della falsa vittima in via Annunziata, dove sarebbe stata aggredita dai due rapinatori.
Ad incastrarla è stata infine l’ultimo colloquio in Questura, dove era stata richiamata per ulteriori chiarimenti in merito ad alcune lacune nel suo racconto. Messa alle strette, ha confessato di essersi inventata tutto.

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