6 giugno 2013

Napoli - Studentessa 23enne s'inventa stupro perché non riesce a laurearsi

A parenti e amici aveva detto che si sarebbe dovuta laureare domani. In realtà le mancavano ancora dieci esami. Ma alla confessione ha preferito inventarsi un finto stupro.
La 23enne di Pianura, studentessa in Beni Culturali, non è mai stata violentata nel centro storico di Napoli. A renderlo noto è stata la Questura, come riporta il quotidiano Il Mattino.
La ragazza aveva raccontato, tra le lacrime, ai poliziotti di essere stata aggredita e stuprata nell’androne di un palazzo a Mezzocannone in pieno giorno, sotto la minaccia di un coltello. Una storia montata ad hoc pur di non rivelare ai genitori che il traguardo della laurea era lontano ancora dieci esami e che la discussione della tesi non ci sarebbe stata.
Piangendo, ha telefonato a suo padre raccontandogli lo stupro che non c’è mai stato. L’uomo le ha detto di chiamare subito la polizia. La ragazza, così, ha raccontato la finta aggressione. Una dinamica, però, piena di incongruenze.
A insospettire la polizia è stato, soprattutto, l’elemento della sigaretta. La studentessa aveva dichiarato che lo stupratore, dopo la violenza, le aveva spento una cicca di sigaretta sulla mano. Appariva inverosimile che l’uomo avesse fumato una sigaretta dopo lo stupro, con la vittima presente. Ma anche che l’avesse aggredita con un coltello in una mano e una sigaretta accesa nell’altra. Oltre al fatto che in via Mezzocannone alle sei del pomeriggio un’aggressione sarebbe difficilmente passata inosservata. 
Le indagini sui luoghi del finto stupro e sui filmati del servizio di videosorveglianza hanno confermato i sospetti: nel filmato sequestrato dalla Questura la giovane, dopo la presunta aggressione, passeggiava in tranquillità insieme a un ragazzo.

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