29 marzo 2013

Osimo (AN) - Donna spreca i soldi della supervincita e truffa il gioielliere

Ricca per aver sbancato la casse della Lottomatica con un Gratta e vinci, finisce querelata per truffa da un gioielliere osimano a cui ha consegnato per l'acquisto di un prezioso un assegno di 4.000 euro «scoperto»: questo perchè le frattempo lei aveva sprecato i soldi della vincita.
Tutto sarebbe iniziato a fine febbraio, quando una 40enne che abita in una città dell'hinterland anconetano si è presentata con un familiare nella gioielleria per acquistare un anello del valore di circa 4.400 euro. Nel quartiere della città di residenza, si mormora - e i suoi non ne fanno mistero - che la famiglia della donna nel 2012 sarebbe stata baciata dalla dea bendata con una vincita a 6 zeri dopo aver grattato una schedina in una ricevitoria non della zona. Tutto dunque lascia pensare che possa permettersi acquisti di beni di lusso non accessibili a tutti in tempi di crisi.
Dopo aver trattato il prezzo del monile, la donna ne paga una parte in contanti, poi si accorda con il negoziante per saldare il resto della spesa tramite un bonifico bancario da 4.000 euro. Promette di spedirgli via mail anche la ricevuta dell'avvenuto pagamento e per superare le titubanze dell'orefice gli consegna, a titolo di garanzia, un assegno fuori piazza dello stesso valore (su cui il commerciante apporrà la data qualche giorno dopo la vendita), insieme alla copia di un suo documento d'identità e al numero di un recapito telefonico.
Trascorrono i giorni. A metà marzo sul conto corrente del gioielliere non viene accreditata ancora alcuna somma, sebbene lui continui a telefonare alla cliente per sollecitare la liquidazione del debito, chiedendole con insistenza di provare l'avvenuto saldo. A ogni colloquio la donna lo rassicura, sostenendo di aver dato disposizione alla propria banca di pagare il bonifico e di non capire quel ritardo.
I fatti, però, continuano a non trovare riscontro nelle parole e dopo l'invio della copia di una distinta di pagamento-fantasma, a distanza di quattro settimane, per recuperare il denaro l'orafo decidere di incassare il titolo di credito dello stesso valore del bonifico che non c'è. Ma la banca gli nega l'incasso perché l'assegno risulta non coperto.
Capisce allora di essere stato truffato e su suggerimento del suo legale si presenta alla caserma dei carabinieri di via Saffi per sporgere denuncia.

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