11 marzo 2013

Caltanisetta - La ex si porta via i mobili dalla casa coniugale assegnata a lui

Risponde di appropriazione indebita la ex che si porta via i mobili dalla casa coniugale assegnata a lui. Risulta tempestiva la querela perché proposta solo al momento dell’immissione dei propri beni quando è stata palese la volontà di lei di invertire il possesso delle cose assegnate. 
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza 11276 dell’11 marzo 2013, ha ritenuto inammissibile il ricorso di una 40enne contro la decisione della Corte d’appello di Caltanissetta che l’ha condannata a 4 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni.
Il fatto
La ex ha procurato a sé un ingiusto profitto, appropriandosi dei mobili del salone e della camera da letto della casa coniugale assegnata dal tribunale siciliano al coniuge separato, il quale, al momento dell’immissione in possesso, ha avuto modo di prendere visione della mancanza delle cose assegnate.
Insomma, per la seconda sezione penale, la persona offesa è venuta a conoscenza di tutti gli elementi soggettivi e oggettivi inerenti al fatto illecito durante l’immissione in possesso: per questo, la querela è stata proposta in modo tempestivo, perché solo al momento di tale immissione dei propri beni, egli ha avuto modo di percepire la definitiva volontà dell’imputata di invertire il possesso dei beni, avendoli rimossi dalla loro originaria collocazione e non consegnandoli all’avente diritto.
Pertanto, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e la ricorrente condannata al pagamento di 2mila euro alla Cassa delle ammende.
Fonte: www.cassazione.net

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