4 dicembre 2012

Casale sul Sile (TV) - La barista ruba nel bar dove lavora

I registri contabili del bar avevano iniziato a registrare strani cali di incasso da alcuni mesi. Eppure i clienti non mancavano, e i consumi nemmeno. Possibile? I titolari hanno atteso un po’, verificato, contato e ricontato; poi hanno iniziato a sospettare che la causa di tutto fosse la loro dipendente, quella trentasettenne di Quarto d’Altino che avevano assunto ormai mesi prima.
Di lì in poi sono entrati in azione i Carabinieri di Casale Sul Sile, a cui la coppia ha fatto denuncia. Sono stati loro, in accordo con la Procura, a decidere di mettere sotto controllo la cassa del bar, installando una microcamera sullo scatolato della mensola porta oggetti, sospesa sopra il bancone. L’installazione è avvenuta all’insaputa di tutti, in un momento in cui la ragazza non era a lavoro. Poi sono iniziate le registrazioni.
La microtelecamera, mai notata, ha registrato per ore, dalla mattina alla sera, dall’apertura del bar fino ai conti di fine serata. E’ in quell’occasione che i Carabinieri hanno notato l’atteggiamento sospetto della ragazza che, al momento di chiudere la cassa, contava banconote e monete, annotava la cifra in un foglietto e lo utilizzava come fascetta per stringere la banconote da consegnare ai titolari.
Le indagini si sono quindi concentrate su quei momenti, fino a quando i Carabinieri, confrontando i registri di cassa con i filmati della videocamera, hanno notato che il totale versato ai titolari spesso era minore di quanto non apparisse in base allo sfoglio delle banconote ripreso dalle telecamere. I sospetti sono diventati certezza la sera che la barista, ignorando di essere controllata, ha contato i soldi due volte, ha preso una banconota da 20 euro e l’ha appoggiata a lato della cassa separandola da quelle che registrava e preparava per la consegna ai gestori.
Immediata la denuncia per appropriazione indebita scattata nei confronti della giovane, già nota per alcuni piccoli precedenti legati agli stupefacenti. La ragazza è stata convocata in caserma dove le sono stati notificati gli atti e non ha detto nulla. «Nessuna spiegazione sull’utilizzo delle banconote o sulle ragioni del prelievo» sottolineano i Carabinieri. La barista «infedele» si è limitata ad incassare le accuse e rassegnare le proprie dimissioni dal ruolo.
Era in regola da tempo, per molti clienti era diventata anche un punto di riferimento. Comprensibile il risentimento dei due gestori del locale. Secondo i loro conti, la barista potrebbe aver rubato ben 9.000 euro dalla primavera scorsa ad oggi. Cifre da capogiro, cui potrebbero sommarsi altri ammanchi. «Magari nel magazzino delle bevande o degli alimenti» sottolineano i militari.

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