1 ottobre 2012

Tricase (LE) - Si fingeva avvocato: arrestata

Il piglio dell’avvocato certo non le mancava, ma, come riscontrato dai Carabinieri, Daniela Ruberto, 39enne tricasina, era priva del requisito essenziale per esercitare l’attività di legale: l’abilitazione professionale.
È finita con l’arresto l’avventura della Ruberto, che per anni ha millantato il titolo, presentandosi in diverse occasioni davanti al giudice senza averne diritto. Sette i capi di imputazione a carico della donna: dall’abusivo esercizio di una professione, alla truffa, capi che il Gip di Lecce Alcide Maritati ha contestato alla 39enne, arrestata quest’oggi dai militari dell’aliquota carabinieri della Procura della Repubblica di Lecce.
I militari agli ordini del Tenente Colonnello Massaro e dal Pm, Paola Guglielmi, hanno iniziato ad indagare in seguito ad una serie di querele presentate a carico della Ruberto da clienti insoddisfatti. 
Dal 2009 la donna aveva svolto il proprio ministero senza averne la titolarità, in alcune cause presso la sezione distaccata di Tricase del tribunale civile di Lecce e presso il giudice di pace della stessa cittadina. Per dare più credibilità al proprio operato la stessa ha falsificato atti, apposto firme, fatto riferimento a sentenze mai intervenute. In un altro procedimento ha falsificato l’impronta di deposito in tribunale e la sottoscrizione del cancelliere. Per i suoi servizi naturalmente, l’avvocato ha ricevuto anticipi, compensi e rimborsi, molti dei quali non fatturati. La Ruberto disponeva, inoltre, di uno studio legale vero e proprio dove riceveva insieme ad un altro legale.
I guai peggiori arrivano adesso per i clienti che negli anni si sono serviti di lei: l’esercizio abusivo della professione è causa di nullità e decadenza.
Dopo le formalità del caso, alla Ruberto sono stati concessi gli arresti domiciliari presso la propria abitazione di Tricase.

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