31 agosto 2012

Prato - Impiegata postale ruba nella corrispondenza

I sospetti circolavano da tempo: un po’ per i reclami, un po’ per quegli involucri sospetti buttati nei cestini della spazzatura dell’ufficio. Nelle stanze dell’ufficio postale di via Arcivescovo Martini le domande si sprecavano: «Ma che ci fa l’incarto di un pacco strappato e buttato via?».
Un errore da principiante, quello della dipendente che aveva talvolta frugato nella corrispondenza per prendere qualche ricordino.
La polizia postale ha cominciato ad indagare, fino a scoprire la colpevole: una dipendente pratese delle poste di 60 anni, Stefania Locci, colta — è il caso di dirlo — con le mani nel sacco. E così i dubbi hanno trovato una risposta.
L’altro ieri la polizia postale ha proceduto all’arresto in flagranza della donna, che ieri mattina è comparsa davanti al giudice Ettore Nicotra per la convalida dell’arresto e la direttissima. Difesa dall’avvocato Fabio Scalise, la donna ha patteggiato una pena di sei mesi di reclusione e 300 euro di multa (sospesa con la condizionale).
Quando la polizia postale ha visto che le telecamere installate nella sede centrale di via Martini riprendevano la scena incriminata, alla donna è stato contestato il furto. Di fronte alla contestazione la donna ha subito ammesso la sua colpa, riconoscendo di averlo fatto altre volte.
Sempre piccoli oggetti di poco valore, trovati in pacchi non tracciabili, dei quali si potevano perdere le tracce senza destare sospetti, come invece accadrebbe nel caso di una raccomandata. Nella sua abitazione ha consegnato ai poliziotti la refurtiva.
Adesso, però, sarà l’azienda a dover dire la sua: per adesso Poste Italiane non ha voluto commentare la vicenda.

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