24 luglio 2012

Ferrara - Prostituta usa la carta di credito di un suo cliente

E’ stata arrestata per utilizzo indebito di una carta di credito e condannata con rito abbreviato a otto mesi, con divieto di dimora a Ferrara. A lei sono arrivati gli agenti della Squadra Mobile di Ferrara in seguito a un’indagine che ha presentato una certa dose di complessità.
Lei - Catia Castaldelli, una 43enne residente in provincia di Mantova (a Revere), ma di fatto senza fissa dimora - quella carta di credito non l’aveva affatto rubata. Le era stata consegnata in pegno, assieme a tutto il portafoglio, da un cliente che non aveva modo di pagare anticipatamente le sue prestazioni.
Sì, perché la Castaldelli la sera prima si trovava in via Wagner a Ferrara a svolgere attività di prostituzione; da lei si è fermato uno straniero con l’intenzione di consumare un rapporto, ma la donna pretendeva il pagamento anticipato. Così l’uomo, che non aveva con sé contanti, ha pensato di lasciarle il portafoglio in ‘ostaggio’ promettendo che sarebbe ripassato il giorno seguente a saldare il suo debito. Portafoglio che conteneva una carta di credito aziendale, di una ditta della Romagna per la quale l’uomo lavora, e due suoi bancomat.
Così Catia Castaldelli il giorno dopo se n’è andata a fare spese nella galleria del centro commerciale “Il Castello”. Con i due bancomat ha provato a effettuare prelievi, senza però riuscirci non conoscendo i rispettivi codici pin; quindi è entrata in un primo negozio con l’intenzione di acquistare un orologio da 500 euro con la carta di credito. Al momento del pagamento, però, la commessa non ha accettato la carta, accorgendosi che il documento di identità richiesto non corrispondeva con il nominativo della carta di credito. Commessa che, insospettita, ha avvertito una guardia giurata in servizio al centro commerciale, la quale si è messa alle calcagna della donna.
Un secondo acquisto con tale carta di credito è stato tentato, questa volta con successo, in un altro negozio, nel quale la 43enne ha acquistato una collana di Swarovski del valore di circa 200 euro. Trattandosi di una carta a doppia intestazione, riportante il nome di una donna nonché quello che poteva sembrare un nome straniero, nel secondo tentativo Catia Castaldelli ha mostrato la carta d’identità del cliente della sera precedente sostenendo che si trattava di suo marito. La commessa, senza approfondire troppo la corrispondenza tra i due nomi, ha quindi accettato l’acquisto.
Poco dopo gli agenti della squadra mobile della questura, avvertiti dalla guardia giurata, l’hanno fermata e arrestata. La donna era stata pedinata dagli agenti che avevano notato tutti i suoi movimenti, seguiti e registrati anche dalle telecamere di sorveglianza. Accompagnata in carcere a Bologna, ieri è stata condannata a otto mesi con rito abbreviato.

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