7 maggio 2012

USA - Finge un cancro al seno e raccoglie donazioni: voleva rifarselo



Jami Lynn Toler, ventisettenne di Mesa, città nello Stato dell’Arizona, ha imbrogliato sulle sue condizioni di salute per farsi consegnare dei soldi, raccontando ai propri colleghi di lavoro di avere un cancro al seno. Risultato? Ottomila dollari raccolti grazie alla generosità degli altri lavoratori che avevano fatto una colletta per aiutarla, ma costoro ignoravano che in realtà Jami voleva soltanto farsi una plastica al seno.
La donna infatti aveva raccontato al suo datore di lavoro lo scorso settembre di non avere l’assicurazione sanitaria, che negli Stati Uniti è fondamentale per sottoporsi a qualsiasi cura medica, spiegandogli che l’unica soluzione allo stato avanzato del suo cancro era una doppia mastectomia, ovvero l’asportazione chirurgica delle mammelle, con successiva ricostruzione del seno. La stessa storia l’aveva raccontata ai suoi colleghi della casa di riposo presso cui lavorava, e ai genitori: in breve tempo Jami è riuscita ad avere oltre ottomila dollari, raccolti grazie ad una colletta delle persone a lei vicine, commosse per la sua situazione.
Ma era tutta una bugia: la donna è stata scoperta dopo aver rifiutato l’offerta gratuita di uno specialista che si era proposto di curarla gratuitamente, un diniego che ha insospettito il suo capo, che ha segnalato la vicenda alle forze dell’ordine. Gli agenti incaricati del caso sono risaliti alle cartelle cliniche della Toler, dimostrando che non solo la donna non aveva alcun tumore al seno, ma che con quei soldi aveva pagato l’operazione di chirurgia estetica al seno. La donna è stata arrestata mercoledì scorso e rilasciata il giorno dopo, a seguito di una prima udienza in tribunale: il giudice dell’Alta Corte della Contea di Maricopa le ha concesso di lasciare la prigione a patto che portasse il braccialetto elettronico.

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