5 marzo 2012

Siena - Arrestata zingara slava svaligiatrice di appartamenti

Li hanno sorpresi mentre osservavano con attenzione le abitazioni nella zona di Vico Alto, a nord di Siena. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura, che stavano perlustrando la città, sono stati attirati da una coppia, una donna ed un ragazzo, che per strada guardavano con attenzione verso gli appartamenti, come se stessero cercando di individuare quello che meglio si prestava per essere derubato.
Per un po’ i poliziotti in borghese li hanno seguiti poi, visto che continuavano a comportarsi con fare sospetto, hanno deciso di bloccarli e controllarli. I due, entrambi nomadi di origini slave e in Italia senza fissa dimora, accampati secondo quanto da loro stessi dichiarato nelle vicinanze di Firenze, hanno subito mostrato disagio e preoccupazione quando hanno capito di avere di fronte la Polizia.
L’intuizione degli investigatori e l’atteggiamento preoccupato della coppia, hanno trovato conferma nei fatti. I due sono stati infatti trovati in possesso di arnesi da scasso, come quelli di solito utilizzati per rubare nelle case.
In particolare avevano con loro una card plastificata, di solito usata per essere infilata nelle fessure delle porte, in modo da azionare dall’esterno i nottolini delle serrature per poter poi entrare nelle abitazioni, nonché un grosso cacciavite di circa 30 centimetri spesso utilizzato per forzare le imposte e gli infissi.
Dagli accertamenti successivi è emerso che la donna, che ai poliziotti ha dichiarato di chiamarsi Beta Jankovikj e di avere 37 anni, è stata più volte arrestata o denunciata negli ultimi anni da diverse Forze di Polizia e in differenti località del territorio nazionale, per reati contro il patrimonio e, in particolare, per furto, fornendo generalità sempre differenti, circostanze evidenziate dall’analisi e dalla comparazione delle sue impronte digitali.
Gli investigatori hanno inoltre riscontrato che la donna, con uno dei diversi alias, è stata condannata in via definitiva a scontare poco più di undici mesi di reclusione, per alcuni furti commessi a Padova e provincia, circa nove anni fa.
Gli uomini della Mobile senese l’hanno pertanto arrestata e accompagnata al carcere di “Sollicciano” a Firenze, per scontare la pena alla quale è stata condannata. Gli investigatori stanno peraltro ancora lavorando per accertare se, tra le varie identità attribuite alla nomade, risultino altri provvedimenti giudiziari in atto.
Il giovane in sua compagnia, anch’egli nomade, si è rivelato minorenne ed è stato affidato ad una struttura di accoglienza in città. Entrambi sono stati inoltre denunciati per possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso e la card plastificata e il cacciavite sono stati sequestrati.

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