16 marzo 2012

Morciano di Leuca (LE) - "Sono la zia della piccola Giorgia": specula sulla malattia della bimba

Aveva approfittato della buona fede di molti cittadini del Basso Salento, arrivando a lucrare sulla tragedia della piccola Giorgia, la bimba di tre anni e mezzo afflitta dalla sindrome di Berdon per cui da tempo si è mobilitata l'intera provincia di Lecce. La truffa messa in atto da Prima Frisco, 61enne di Morciano, che chiedeva soldi alla gente spacciandosi per la zia della bimba, però è stata scoperta dai carabinieri, che nei giorni scorsi hanno notificato alla donna un ordine di carcerazione conseguente alla condanna a quattro anni di reclusione emesso dalla Procura di Lecce. La storia della Frisco, già salita alla ribalta delle cronache qualche anno fa, è stata divulgata dai carabinieri della Stazione di Salve con l'obiettivo di mettere in guardia i cittadini che, con grande generosità, da anni contribuiscono alla causa di Giorgia Pagano. La bimba, infatti, è affetta da una malattia genetica all'intestino, che l'ha già costretta a sottoporsi a diversi interventi chirurgici. Nel suo calvario tra Parma e Parigi, la piccola è stata accompagnata dalla mamma Elisa Barone e dal papà Salvatore, intorno ai quali si sono stretti moltissimi cittadini del Salento.
Tante sono state, negli anni, le raccolte di fondi realizzate da comitati, circoli e istituzioni, tra cui anche il Comune di Lecce, che nel 2010 organizzò una lotteria e lo scorso Natale un grande concerto con tanti artisti salentini al palazzetto dello sport, con l'obiettivo di reperire soldi per aiutare Giorgia a curarsi. In mezzo a tante persone che si sono impegnate per sostenere la famiglia Pagano, però, c'è stato anche chi non ha avuto remore a lucrare sulla tragedia della bambina. Secondo quanto appurato dai carabinieri, Prima Frisco si sarebbe infatti recata nelle case di diverse famiglie del Basso Salento, presentandosi come la zia di Giorgia e prodigandosi in scene strappalacrime per indurre la gente a fare offerte in denaro. Il suo piano truffaldino, tuttavia, non era organizzato in maniera perfetta, dal momento che la donna faceva riferimento a un tumore e non alla reale malattia di cui la bimba soffre.
Proprio quest'errore ha indotto una signora di Taurisano, che aveva appreso la triste storia della piccola dalla televisione, a contattare i familiari di Giorgia per verificare la veridicità della donazione effettuata, scoprendo di essere stata imbrogliata. Da qui l'intervento dei militari, che hanno bloccato la Frisco, trovandola in possesso di mille euro, probabilmente frutto di altre donazioni fatte da ignari cittadini. Dopo la condanna la donna è stata condotta in carcere, mentre in tutto il Salento continua la mobilitazione per Giorgia, che a breve dovrà sottoporsi ad un altro intervento chirurgico negli Stati Uniti.

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