23 gennaio 2012

Boretto (RE) - Commerciante polacca ruba abbigliamento per rivenderlo in Polonia

Saccheggiava capi d'abbigliamento Max Mara all'interno della catena Diffusione Tessile, li privava dell'etichetta e li utilizzava per rimpinguare gli scafali del suo negozio in Polonia, ovviamente apponendo false etichette. A scoprirlo i carabinieri di Brescello che, con l’accusa di furto aggravato, hanno arrestato la cittadina polacca Monika Magda Orlowska, commerciante incensurata di 38 anni appena giunta in Italia. I militari hanno trovato in suo possesso una lista di negozi della stessa catena ubicati nel Nord Italia che, stando alle indagini, dovevano essere i prossimi obiettivi da colpire nei giorni a venire.
L’origine dei fatti nel tardo pomeriggio di sabato, quando la commerciante si è recata presso l’outlet di Boretto dove, eludendo la vigilanza delle commesse, dopo aver rimosso dispositivi anti taccheggio ha prelevato numerosi capi griffati per un valore di circa 2.000 euro. A insospettire gli addetti al negozio è stato l'andirivieni tra l'esercizio e la macchina della polacca, parcheggiata poco distante. I commessi hanno quindi deciso di chiamare il 112 con i carabinieri che, appena giunti sul posto, hanno bloccato la donna, l'hanno identificata e hanno proceduto alla perquisizione dell'auto.
All'interno del bagagliaio i militari hanno trovato tutta la refurtiva. Condotta in caserma, la polacca è stata arrestata data la flagranza di reato. Le successive indagini hanno permesso di appurare che la 38enne, proveniente da Dusseldorf, era arrivata la mattina stessa con un volo su Bergamo; dopo aver noleggiato una macchina, aveva puntato dritto a Boretto. La sua permanenza in Italia doveva durare cinque giorni durante i quali i carabinieri sospettano che la stessa avrebbe fatto "visita" agli altri outlet della catena nel Nord Italia per saccheggiare capi d’abbigliamento, "smarchiarli" e quindi rivenderli nel proprio negozio in Polonia sotto nuova - e falsa - etichetta.
Nelle operazioni di perquisizione, infatti, gli uomini dell'Arma hanno sequestrato circa 500 etichette contraffatte con il marchio Max Mara, che la polacca avrebbe certamente utilizzato una volta tornata in patria. Altra circostanza che le indagini dovranno approfondire è quella inerente il reale volume d’affari capitalizzato, ovvero quante altre volte la donna, con le stesse finalità, sia giunta in Italia e abbia colpito. Risposta, quest’ultima, che potrà essere ottenuta anche attraverso la collaborazione degli organi di polizia polacchi.

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