In viale Libertà, all’altezza dei civici 22 e 24, una pattuglia di agenti nota un’auto in sosta nello stallo con i contorni blu. Ha un pass invalidi ma sembra più una fotocopia che un originale. Il primo giorno ,che è il 14 settembre, gli agenti osservano e se ne vanno.
Il secondo giorno l’auto è ancora lì. Nessun tagliandino per la sosta, solo il pass. Ne ha dirito, del resto. Gli invalidi posso parcheggiare negli spazi delimitati dalle strisce blu senza pagare. L’ha stabilito di recente il sindaco. Ma quel pass ancora non convince. Gli agenti scattano delle foto. Ripassano anche il 19, il 20, il 21 e il 22 settembre.
Nel frattempo la centrale operativa completa i controlli. La macchina risulta intestata a una donna di 44 anni, P.F., che abita a Pavia. Ma il pass è intestato al suo ex marito che ha in uso l’originale. Quello esposto dalla ex moglie altro non è che una fotocopia a colori plastificata. Per la donna è scattata una duplice denuncia: per falso materiale e per truffa nei confronti del Comune per aver usato un falso permesso che le ha consentito di non pagare la sosta.
