6 febbraio 2012

Empoli - Imprenditrice evade tasse per mezzo milione di euro

12 settembre 2011 - (ASCA) I finanzieri della Compagnia di Empoli hanno arrestato, su ordine del Gip di Firenze Angelo Antonio Pezzuti un'imprenditrice cinese, 36 enne, accusata di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (circa mezzo milione di euro per il 2009) e occultamento o distruzione di documenti contabili. Lo rende noto la Guardia di Finanza di Firenze.
Le indagini sono iniziate nel novembre dello scorso anno, quando i finanzieri di Empoli erano intervenuti presso una societa'' di Vinci, operante nel settore del confezionamento di capi d'abbigliamento per note griffe della moda italiana.
In tale occasione erano stati individuati 17 lavoratori completamente 'in nero', di cui 5 clandestini ed era stata riscontrata la totale assenza della documentazione contabile obbligatoria.
Le successive indagini svolte dai finanzieri di Empoli, su direttive del Pm Giulio Monferini, hanno accertato, che la donna era al centro di un sistema creato per sottrarsi al pagamento delle imposte: due imprese, intestate a prestanome (attualmente indagati a piede libero), sempre di origine cinese, sarebbero state di fatto gestite direttamente dall'arrestata (gia' titolare di una ditta individuale cessata nel 2009). La donna, che compariva nelle due ditte come dipendente, secondo gli inquirenti, attraverso queste intestazioni fittizie avrebbe tentato di rendere inefficaci le procedure di riscossione coattiva per le imposte non versate.
Le due imprese nel 2009, secondo la GdF, non hanno versato le imposte per circa 500 mila euro e le scritture obbligatorie contabili sono risultate occultate o distrutte.

6 febbraio 2012 - A distanza di qualche mese, in questi giorni, le fiamme gialle empolesi hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di 90.000 euro giacenti in un conto corrente della Banca del Monte dei Paschi di Siena, agenzia di Sovigliana-Vinci.
Gli accertamenti dei finanzieri hanno consentito l’individuazione di alcuni conti correnti intestati a connazionali, prestanome della donna, su cui erano state occultate somme di denaro frutto dell’attività illecita.
Le indagini, condotta su coordinamento del pm Giulio Monferini, avevano accertato che la donna era al centro di un collaudato sistema creato per sottrarsi al pagamento delle imposte.
Due imprese, intestate a prestanome (attualmente indagati a piede libero), sempre di origine cinese (tutte con sede a Vinci), erano di fatto gestite direttamente dall’arrestata (già titolare di una ditta individuale cessata nel 2009). Le ditte operavano nel settore del confezionamento di capi d’abbigliamento per note griffe della moda italiana.
La donna, che compariva nelle due ditte come dipendente, attraverso queste false intestazioni mirava a non farsi rintracciare per la riscossione delle imposte non versate.
Le due imprese nel 2009 non hanno versato fra imposte e IVA circa 500.000 euro.
Le scritture obbligatorie contabili sono risultate occultate o distrutte in modo da impedire la completa ricostruzione del volume di affari.
Il sequestro ha consentito di dare parziale esecuzione ad un provvedimento cautelare che mira a congelare beni per la cifra delle imposte che risultano evase.
Il provvedimento è stato emesso dal gip Angelo Antonio Pezzuti su richiesta del pm Giulio Monferini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.
Gli accertamenti delle fiamme gialle si inseriscono nel filone di indagine che ha l’obiettivo di accertare l’operatività delle “imprese fantasma” cinesi che, dopo aver operato per un breve periodo, scompaiono nel nulla non versando al fisco rilevanti somme per imposte dovute.
Un intervento ispettivo in una società gestita dalla donna, a Spicchio di Vinci, aveva anche portato all’individuazione di 17 lavoratori completamente “in nero” (di cui 5 clandestini) nonché alla constatazione di numerose irregolarità contrattuali e alla normativa sulla sicurezza e sull’igiene dei luoghi di lavoro.

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