3 agosto 2011

Livorno - Simula una rapina in casa per rubare soldi ai genitori: denunciata

Ha raccontato di essere stata rapinata in casa da due nordafricani che avevano anche minacciato la figlia di 9 mesi puntandole un coltello alla gola. Ma era tutto falso. Per questo la polizia ha denunciato una livornese di 23 anni per simulazione di reato, calunnia e procurato allarme. La messa in scena sarebbe servita per saldare un debito del marito con i soldi dei genitori.
La falsa rapina sarebbe avvenuta venerdi' quando la ragazza aveva chiamato il 113 apparentemente terrorizzata. Aveva spiegato agli agenti di aver fatto entrare due nordafricani che si erano finti impiegati del Comune e questi avevano prima strattonato lei, poi avevano puntato un coltello alla gola della figlia di 9 mesi. Alla fine se ne erano andati con il contenuto della cassaforte (soldi e gioielli) non prima di aver accennato pure un tentativo di violenza sessuale.
Per far apparire il racconto più credibile la donna si era anche procurata alcune ferite superficiali sulle braccia e aveva strappato la gonna. Gli agenti della squadra mobile, dopo i primi accertamenti, hanno ascoltato piu' volte la giovane e hanno visto emergere numerose contraddizioni. Durante l'ultimo interrogatorio la 23enne ha confessato: ''Mi sono inventata tutto''.
Secondo le indagini della polizia, coordinate dal pm Luca Masini, la giovane nei giorni precedenti alla rapina aveva gia' portato via dalla cassaforte (sottraendo una chiave) soldi, nascosti in un armadio, e gioielli, rivenduti in negozi 'Compro oro'. Il denaro sarebbe servito per un debito del marito, che si trova in carcere.

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