29 giugno 2011

Sondrio - Due donne condannate per contrabbando di orologi

Due donne, due amiche, accusate del reato di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando doganale aggravato e continuato. Maria Antonietta Chiaravallotti - 61 anni, milanese - ha patteggiato davanti al giudice Carlo Camnasio a un anno di reclusione mentre Daniela Balgera, 53 anni, residente a Livigno, nipote di quel Silvio Balgera titolare all'epoca dell'International Gold Trade è stata condannata a un anno e sei mesi.
Una vicenda intricata, stando al capo di imputazione, ma in realtà molto semplice, come del resto era il sistema escogitato dai cinque per vendere orologi preziosi al di fuori del territorio extradoganale, evadendo così i tributi.
Secondo la pubblica accusa, la nipote Daniela, co-titolare del negozio di Livigno, e lo zio Silvio (che per questa storia ha già patteggiato a due anni di reclusione, mentre la coppia di domestici venezuelani a un anno ciascuno), impartivano gli ordini alla Chiaravallotti, ritenuta essere un mero corriere e spedizioniere, con funzioni da "cassiera". A lei il compito di ritirare la merce e di consegnarla agli acquirenti o addirittura di spedirla per posta ai clienti. Era sempre lei a incassare i pagamenti e sempre lei cambiava - utilizzando anche il proprio conto corrente - gli assegni che poi restituiva in denaro contante alla gioielleria. La merce contrabbandata veniva invece custodita dai due coniugi venezuelani che tenevano anche aggiornato l'archivio informatico dei clienti della società di Livigno.
Un'organizzazione ben oliata e rodata, quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Sondrio, che ha operato tra il gennaio del 2001 e il dicembre del 2006 e che ha piazzato sul mercato italiano circa 500 orologi preziosi (Cartier, Breitling, Tag Heur, Iwc) e gioielli recapitati ad incauti clienti, molti dei quali si sono visti sequestrare i preziosi oggetti acquistati evadendo l'Iva.

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