17 luglio 2010

Grosseto - Arrestata truffatrice recidiva 41enne


Ha tentato di truffare una concessionaria di auto di Grosseto, ma è stata smascherata. Così P.M. una 41 enne di origini napoletane è stata denunciata dalla polizia dopo aver richiesto un finanziamento per l'acquisto di un'utilitaria, ma con una documentazione completamente falsa presentata al rivenditore di auto.
La donna, residente a Casalnuovo in provincia di Napoli, è stata denunciata per aver tentato una truffa, ma anche per sostituzione di persona e falso materiale.
Come emerso dai riscontri degli agenti di polizia la 41enne si sarebbe presentata circa 10 giorni fa presso la concessionaria, interessandosi all'acquisto di una vettura del valore di 13mila euro da acquistare tramite finanziamento.
Dopo aver presentato la documentazione richiesta composta da codice fiscale, documento di riconoscimento e busta paga, un impiegato si è insospettito da quanto c'era scritto su quest'ultima. La donna aveva dichiarato infatti di essere dipendente presso una ditta grossetana, casualmente cliente presso la stessa concessionaria. Così i controlli del dipendente, in accordo con gli amministratori, sono stati estesi all'azienda che ha negato di avere rapporti lavorativi con la signora, che, tra l'altro, aveva consegnato una documentazione falsa, avvalendosi di un nominativo esistente, presentandosi come cittadina residente a Grosseto, pur se di origini campane.
Così, ieri, dopo una telefonata della donna, per stabilire un appuntamento presso la concessionaria, per procedere all'immatricolazione del mezzo, sono stati contattati gli agenti della polizia, che, giunti sul posto, hanno rivelato la vera identità della donna, già colpevole di altre truffe in Italia.
P.M. è stata quindi denunciata per tentata truffa, sostituzione di persone e presentazione di falso materiale, oltre ad esser stata sottoposta al foglio di via, dal Comune di Grosseto, per 3 anni, emesso dal Questore. Al momento le indagini stanno proseguendo: alla donna sono stati imputate altre truffe a Mantova e Spoleto, inoltre, considerata l'analogia con altri colpi, condotti da uomini nel territorio locale, è stata ipotizzata la presenza di un'organizzazione criminale di sostegno.

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