Quattro cuoche in servizio in un centro di cottura di Coronata sono state arrestate su ordine del sostituto procuratore Stefano Puppo. Sono accusate di avere rubato, a più riprese, le "materie prime" con cui avrebbero dovuto essere preparati i pasti.
Sono le telecamere nascoste collocate nel centro cottura di via Isocorte che avrebbero smascherato i furti di carne, formaggi e altri alimenti che hanno fatto scattare gli arresti (domiciliari) per quattro cuoche della Cir, l’impresa di ristorazione collettiva che fornisce i pasti alle scuole della Valpolcevera, di Sampierdarena e del Levante. A far scattare le indagini dei carabinieri del Nas sono stati una serie di esposti. Il primo dello stesso rappresentante legale della società e poi quello del Comune che aveva raccolto le proteste delle scuole circa le dimensioni sempre più ridotte delle porzioni distribuite ai bambini. Addirittura un responsabile della società aveva avvisato tutto il personale, come vogliono gli accordi sindacali, che in alcuni ambienti sarebbero state collocate delle videocamere per questioni di sicurezza. Ciò non avrebbe impedito alle quattro cuoche di proseguire nelle ruberie. A scoprirle sono state altre videocamere nascoste dai militari su richiesta del pm Stefano Puppo e autorizzate dal gip Massimo Cusatti. Le quattro cuoche sono difese dall’avvocato Alessandra Poggi e saranno interrogate nei prossimi giorni. Si tratta di Giuseppina Curcio, 51 anni, capocuoca, Monica Marchetti 55, responsabile delle derrate alimentari, barbara Capomaccio, 41enne responsabile del confezionamento dei pasti e di Raffaella Spiezia, 53 anni, vicecapocuoca tutte residenti a Genova. Assieme ad altri cinque indagati sono accusate di concorso in furto aggravato continuato. Le arrestate avrebbero nascosto nei loro armadietti gli alimenti rubati, portandoli fuori dell'azienda alla fine del turno avvolti in abiti da lavoro o sacchetti di plastica. Le indagini sono partite da controlli mirati in mense scolastiche e aziendali effettuati nel corso dell'autunno 2009 dai carabinieri del Nas di Genova. I militari avevano constatato alcune differenze tra le grammature previste per ogni singola porzione e quelle dei pasti realmente somministrati.
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Sono le telecamere nascoste collocate nel centro cottura di via Isocorte che avrebbero smascherato i furti di carne, formaggi e altri alimenti che hanno fatto scattare gli arresti (domiciliari) per quattro cuoche della Cir, l’impresa di ristorazione collettiva che fornisce i pasti alle scuole della Valpolcevera, di Sampierdarena e del Levante. A far scattare le indagini dei carabinieri del Nas sono stati una serie di esposti. Il primo dello stesso rappresentante legale della società e poi quello del Comune che aveva raccolto le proteste delle scuole circa le dimensioni sempre più ridotte delle porzioni distribuite ai bambini. Addirittura un responsabile della società aveva avvisato tutto il personale, come vogliono gli accordi sindacali, che in alcuni ambienti sarebbero state collocate delle videocamere per questioni di sicurezza. Ciò non avrebbe impedito alle quattro cuoche di proseguire nelle ruberie. A scoprirle sono state altre videocamere nascoste dai militari su richiesta del pm Stefano Puppo e autorizzate dal gip Massimo Cusatti. Le quattro cuoche sono difese dall’avvocato Alessandra Poggi e saranno interrogate nei prossimi giorni. Si tratta di Giuseppina Curcio, 51 anni, capocuoca, Monica Marchetti 55, responsabile delle derrate alimentari, barbara Capomaccio, 41enne responsabile del confezionamento dei pasti e di Raffaella Spiezia, 53 anni, vicecapocuoca tutte residenti a Genova. Assieme ad altri cinque indagati sono accusate di concorso in furto aggravato continuato. Le arrestate avrebbero nascosto nei loro armadietti gli alimenti rubati, portandoli fuori dell'azienda alla fine del turno avvolti in abiti da lavoro o sacchetti di plastica. Le indagini sono partite da controlli mirati in mense scolastiche e aziendali effettuati nel corso dell'autunno 2009 dai carabinieri del Nas di Genova. I militari avevano constatato alcune differenze tra le grammature previste per ogni singola porzione e quelle dei pasti realmente somministrati.
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