Vendendo il proprio corpo si è costruita una fortuna milionaria che da alcuni mesi è finita sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza. Lei è un'escort di lusso di 35 anni, originaria dell’est Europa ma residente a Riccione da una quindicina di anni.
Centinaia di uomini - imprenditori, liberi professionisti, calciatori, bagnini e commercianti -, pur di trascorrere un paio d’ore d’intimità con lei, erano disposti a sganciare come minimo 500 euro a prestazione, in contanti o con assegno.
Una professionista del sesso con la ‘s’ maiuscola, con tanto di sito internet personalizzato, che in una giornata può arrivare ad incassare cifre vicine ai 10mila euro, senza ovviamente versare nulla nelle casse dello Stato. La 35enne, infatti, è un’autentica macchina da soldi, se è vero che nel giro di 15 anni è stata capace di mettere da parte svariati milioni di euro, trasferiti in un apposito conto corrente a San Marino.
Con tutta probabilità le Fiamme Gialle non sarebbero mai arrivate a scovare il suo tesoro, se la donna, nel corso di un processo che nel 2014 l’ha vista imputata insieme per rapina ai danni di un cliente, non si fosse ‘autodenunciata’ nel maldestro tentativo di provare la sua innocenza.
“Non ho certo bisogno di rubare 100 euro a un cliente, quando sul mio conto corrente ne ho 880mila”, disse in aula, consegnando nelle mani del giudice l’estratto conto. Un autogol clamoroso che, oltre a non averle evitato la condanna in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione per rapina, ha pure attirato l’attenzione della Procura. Che ha subito aperto un fascicolo a suo carico con l’ipotesi di reato di omessa dichiarazione dei redditi.
Dalle successive indagini, tuttora in corso, condotte dalla Guardia di Finanza di Rimini, è emerso che la escort, pur di sfuggire al fisco, aveva trasferito il suo patrimonio milionario sul Titano. Lì, depositati in un conto corrente a lei riconducibile, gli uomini delle fiamme gialle hanno rintracciato svariati milioni di euro derivanti dalla sua attività. Un’attività che la 35enne (ora difesa dall’avvocato Stefano Caroli) continua a esercitare su appuntamento, sette giorni su sette, dietro lauto compenso.
