Un anno di reclusione, pena sospesa, per la dottoressa Galasso (dieci mesi la richiesta del pm).
Quei viaggi mai fatti per i quali aveva chiesto e ottenuto il rimborso, quelle trasferte con l'auto dell'Atv i cui costi sono stati addebitati all'ente, come se avesse usato la sua vettura, l'utilizzo allegro del telepass aziendale «trasferito» sull'auto privata utilizzata dalla moglie per andare da Sommacampagna all'Inps.
E poi i viaggi della figlia a Padova per le prove di ammissione all'Università o dal liceo a casa e da casa all'Inps dove lavora Grazia Galasso effettuati usando l'ammiraglia con autista dell'Atv.
E sempre l'autista dell'azienda aveva accompagnato la moglie e il figlio in stazione a Bologna: da lì avrebbero preso il treno perchè lei doveva partecipare a un convegno.
Sono i comportamenti «fotografati» per nove mesi (da dicembre 2009 all'agosto 2010) e sul tavolo della dottoressa Ardito finirono le minute (e le immagini) dei transiti nella corsia riservata ai possessori di Telepass. Quello pagato da Atv e spostato dall'auto di servizio a quella privata e usato anche per andare in vacanza in Puglia.




