28 giugno 2011 - Un’ex parrucchiera di Altavilla Vicentina e residente a Vicenza, Elena Pilan, 31 anni, è stata arrestata da carabinieri di Badia Calavena (Verona) per truffa, furto aggravato, sostituzione d’identità e uso indebito di carta di credito. La donna è accusata di aver rubato portafogli nei reparti di maternità, non solo nei due ospedali di Verona, ma anche a Brescia e Desenzano del Garda. La 31enne, che ha alle spalle almeno una dozzina di denunce per lo stesso tipo di reato, era già agli arresti domiciliari: dopo aver rubato un portafogli ad un ricoverato all’ospedale di Desenzano, con la carta d’identità della vittima, ritoccata con la propria foto, aveva fatto un cospicuo prelievo in banca.
Un particolare che i militari della stazione di Badia Calavena hanno notato leggendo un giornale bresciano; da là si è sviluppata l’indagine che ha permesso il riconoscimento della truffatrice da parte dell’impiegata di una banca. A casa della donna è stato trovato un altro documento, rubato al Policlinico di Borgo Roma ad una giovane madre.
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18 maggio 2012 - C'è ricascata; e anche questa volta gli è andata male. Arrestata per la seconda volta in un anno dalla Polizia di Verona la ladra degli ospedali: Elena Pilan, 31 anni, nata e residente nel vicentino.
Precedenti per droga e altro, la donna si è specializzata nel furto in corsia. Almeno 5 quelli che gli sono stati attribuiti dal 2008. E dopo il furto a Borgo Roma dell'anno scorso, la donna c'ha riprovato a Desenzano, finendo incastrata al termine di una lunga indagine.
Ospedale diverso ma stesso reparto, ginecologia. E anche, lo stesso modus operandi già messo in atto nel veronese. La donna a Desenzano si è introdotta nella camera di una mamma in sala travaglio, portando via da un armadietto la carta di credito. Uscita dall'ospedale, l'acquisto di gioielli per 2 mila euro in un centro commercale del bresciano e il tentativo di acquistare poco dopo un telefonino dell'ultima generazione da 500 euro in un negozio di elettronica del veronese.
Ma i messaggini di allerta che le banche inviano sui cellulari dei clienti in caso di spese o prelievi hanno fatto scattare l'allarme. La coppia di genitori derubata, tornata in stanza, ha bloccato subito la carta, trattenuta da una commessa al momento del pagamento del costoso telefonino. Da li l'indagine, l'acquisizione di alcuni video e il secondo arresto in poco meno di un anno.
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28 agosto 2012 - Furto all’ospedale di Cona ai danni di una paziente, lo scorso 17 agosto, la cui responsabile, la 31enne vicentina Elena Pilan, è stata in breve assicurata alla giustizia dal personale della Squadra Mobile di Ferrara grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza. La donna è stata denunciata perché resasi responsabile dei reati di false dichiarazioni sulla propria identità personale, utilizzo indebito di carta bancomat e furto aggravato.
La vittima è una paziente che doveva sottoporsi quel giorno a un intervento in otorinolaringoiatria. Prima dell’intervento aveva lasciato nella stanza di degenza i suoi effetti, una borsa dalla quale ha scoperto successivamente mancare denaro (50 euro) e, soprattutto, la tessera bancomat alla quale, ben poco prudentemente, aveva accompagnato un bigliettino con scritto il codice pin. Del furto, avvenuto attorno alle 9-9.30 la vittima si è accorta solo successivamente, quando un sms di avviso della sua banca l’ha avvertita che erano stati effettuati due prelievi di denaro da 250 euro ciascuno. Il primo prelievo risultava effettuato presso il bancomat Carife di Cona, il secondo a Ferrara.
Le indagini effettuate dal personale della Squadra Mobile hanno stabilito che la donna vicentina in almeno altre tre occasione aveva tentato di fare degli acquisti con il bancomat che aveva sottratto (ha tentato fra l’altro di acquistare una collana d’oro in una gioielleria), senza peraltro riuscirvi, in quanto la proprietaria ne aveva nel frattempo bloccato l’uso. Dalle immagini ricavate dai sistemi di videosorveglianza degli istituti di credito, inoltre, è stata individuata la donna che aveva utilizzato indebitamente il bancomat. La sua identificazione non è stata difficile, in quanto la Pillan aveva precedenti specifici riguardanti furti compiuti negli ospedali di Vicenza.
A suo carico era stato infatti emesso un provvedimento restrittivo della libertà, con la concessione della detenzione domiciliare, poi revocata in seguito a un altro furto in ospedale di cui si era ressa responsabile, con disposizione del magistrato di sorveglianza di Verona di tradurre in carcere la 31enne vicentina.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno rintracciato la Pilan nel centro cittadino nella giornata di domenica e, una volta condotta in questura, la donna in un primo momento ha provato a fornire false generalità, dichiarando di essere Elisa Milan, di avere 37 anni e di essere di Padova; una volta messa davanti all’evidenza, però, ha ammesso le proprie responsabilità ed è stata accompagnata in carcere.
http://www.estense.com/?p=240558
18 maggio 2012 - C'è ricascata; e anche questa volta gli è andata male. Arrestata per la seconda volta in un anno dalla Polizia di Verona la ladra degli ospedali: Elena Pilan, 31 anni, nata e residente nel vicentino.
Precedenti per droga e altro, la donna si è specializzata nel furto in corsia. Almeno 5 quelli che gli sono stati attribuiti dal 2008. E dopo il furto a Borgo Roma dell'anno scorso, la donna c'ha riprovato a Desenzano, finendo incastrata al termine di una lunga indagine.
Ospedale diverso ma stesso reparto, ginecologia. E anche, lo stesso modus operandi già messo in atto nel veronese. La donna a Desenzano si è introdotta nella camera di una mamma in sala travaglio, portando via da un armadietto la carta di credito. Uscita dall'ospedale, l'acquisto di gioielli per 2 mila euro in un centro commercale del bresciano e il tentativo di acquistare poco dopo un telefonino dell'ultima generazione da 500 euro in un negozio di elettronica del veronese.
Ma i messaggini di allerta che le banche inviano sui cellulari dei clienti in caso di spese o prelievi hanno fatto scattare l'allarme. La coppia di genitori derubata, tornata in stanza, ha bloccato subito la carta, trattenuta da una commessa al momento del pagamento del costoso telefonino. Da li l'indagine, l'acquisizione di alcuni video e il secondo arresto in poco meno di un anno.
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28 agosto 2012 - Furto all’ospedale di Cona ai danni di una paziente, lo scorso 17 agosto, la cui responsabile, la 31enne vicentina Elena Pilan, è stata in breve assicurata alla giustizia dal personale della Squadra Mobile di Ferrara grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza. La donna è stata denunciata perché resasi responsabile dei reati di false dichiarazioni sulla propria identità personale, utilizzo indebito di carta bancomat e furto aggravato.
La vittima è una paziente che doveva sottoporsi quel giorno a un intervento in otorinolaringoiatria. Prima dell’intervento aveva lasciato nella stanza di degenza i suoi effetti, una borsa dalla quale ha scoperto successivamente mancare denaro (50 euro) e, soprattutto, la tessera bancomat alla quale, ben poco prudentemente, aveva accompagnato un bigliettino con scritto il codice pin. Del furto, avvenuto attorno alle 9-9.30 la vittima si è accorta solo successivamente, quando un sms di avviso della sua banca l’ha avvertita che erano stati effettuati due prelievi di denaro da 250 euro ciascuno. Il primo prelievo risultava effettuato presso il bancomat Carife di Cona, il secondo a Ferrara.
Le indagini effettuate dal personale della Squadra Mobile hanno stabilito che la donna vicentina in almeno altre tre occasione aveva tentato di fare degli acquisti con il bancomat che aveva sottratto (ha tentato fra l’altro di acquistare una collana d’oro in una gioielleria), senza peraltro riuscirvi, in quanto la proprietaria ne aveva nel frattempo bloccato l’uso. Dalle immagini ricavate dai sistemi di videosorveglianza degli istituti di credito, inoltre, è stata individuata la donna che aveva utilizzato indebitamente il bancomat. La sua identificazione non è stata difficile, in quanto la Pillan aveva precedenti specifici riguardanti furti compiuti negli ospedali di Vicenza.
A suo carico era stato infatti emesso un provvedimento restrittivo della libertà, con la concessione della detenzione domiciliare, poi revocata in seguito a un altro furto in ospedale di cui si era ressa responsabile, con disposizione del magistrato di sorveglianza di Verona di tradurre in carcere la 31enne vicentina.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno rintracciato la Pilan nel centro cittadino nella giornata di domenica e, una volta condotta in questura, la donna in un primo momento ha provato a fornire false generalità, dichiarando di essere Elisa Milan, di avere 37 anni e di essere di Padova; una volta messa davanti all’evidenza, però, ha ammesso le proprie responsabilità ed è stata accompagnata in carcere.
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